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Immigrazione e integrazione a Caltanissetta. Un incontro per raccogliere testimonianze e analizzare le problem

2022-02-18 11:02

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Immigrazione e integrazione a Caltanissetta. Un incontro per raccogliere testimonianze e analizzare le problematiche

Si è tenuto ieri, giovedì 17 febbraio, presso la Casa delle Culture e del Volontariato, l’incontro organizzato dal Rotary Club di Caltanissetta impron

Si è tenuto ieri, giovedì 17 febbraio, presso la Casa delle Culture e del Volontariato, l’incontro organizzato dal Rotary Club di Caltanissetta improntato sul tema dell’immigrazione e sullo stato del processo di integrazione.

Ad accompagnare l’evento, il sindaco Roberto Gambino, il presidente del MOVI Filippo Maritato e il presidente di Cooperativa Sociale Etnos Fabio Ruvolo, insieme alle testimonianze di stranieri ormai radicati a Caltanissetta; questi ultimi, con occhi lucidi di commozione, hanno raccontato chi sono, da dove vengono, come sono arrivati in città e hanno esposto le varie problematiche che interessano il processo di integrazione.

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«L’etnia diversa è una ricchezza per la nostra città» ha detto il sindaco, dopo le parole d’apertura di Francesco Daina, presidente del Rotary Club Caltanissetta. «Dovremmo comprendere che è necessario riuscire a tirar fuori ciò che i nostri amici stranieri hanno da offrirci, e farlo nostro» ha continuato il primo cittadino, sottolineando come la città nissena sia, per molti versi, disposta all’accoglienza.

A seguire, Filippo Maritato, evidenziando la massima disponibilità da parte del MOVI a spalleggiare gli immigrati bisognosi, ha elencato i nomi dei vari testimoni presenti, proponendo dei successivi appuntamenti trimestrali affinché si monitori la condizione di miglioramento e si organizzino azioni concrete durature nel tempo.

«Non ci sono differenze» ha asserito Maritato, «perché bisogna vivere bene insieme. La Casa che ci ospita questa sera sarà un punto di riferimento per chi ne avrà la necessità».

Fabio Ruvolo, inoltre, dopo aver elencato i nomi degli altri testimoni presenti ha dichiarato la massima vicinanza della cooperativa Etnos nel contribuire a rendere Caltanissetta un posto ospitale per chi, per costrizione e disperazione, è costretto a lasciare la propria terra d’origine in cerca di una seconda opportunità di vita.

«L’integrazione e l’inclusione sono valori fondamentali per la società» ha sostenuto Ruvolo. «Le testimonianze che ascolteremo sono necessarie per entrare nel vivo della situazione. Le storie che racconteranno rappresentano emozioni forti; sono fonte di verità».

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All’incontro si sono susseguite le voci dei vari testimoni dalle quali, parola dopo parola, storia dopo storia, sono emerse le principali questioni sull’integrazione: mancanza di mediatori culturali in luoghi strategici della città, pregiudizi per quanto riguarda l’affitto delle case, poca fiducia per le mansioni lavorative, povertà educativa a causa dello scarso lavoro.

Molti stranieri arrivati in città, spesso e volentieri, si ritrovano abbandonati perché non essendo in grado di capire bene la lingua italiana non vengono considerati e non vi sono mediatori disponibili, proprio perché tale figura non viene ancora presa sul serio. In particolare, vi è la necessità al pronto soccorso. La ricchezza culturale, invece, che un mediatore può offrire è un valore aggiunto alla società.

Inoltre, alcuni hanno difficoltà a trovare casa, a ricevere un contratto d’affitto regolare perché diversi locatori temono il comportamento errato dei presunti affittuari, nonostante abbiano documenti in regola. È arduo scardinare quei pregiudizi che vogliono lo straniero cattivo pagatore.

Oltremodo, la figura dello straniero viene associata al lavoro subordinato: “Sei nero, dunque puoi fare solo il lavapiatti”. In questo modo si screditano i mestieri e non si nutre piena fiducia nella capacità della persona in questione. Maggiormente, la gravità della situazione sta nel fatto che molti datori di lavoratori si vergognano di mostrare al pubblico un lavoratore immigrato. Sarebbe adeguato aprirsi e offrire opportunità lavorative che incontrino le reali necessità, anziché premunirsi di opinioni negative.

Le condizioni appena descritte contribuiscono, altresì, ad alimentare la povertà educativa, a sbarrare le diverse strade e a condurre i ragazzi verso scelte sbagliate.

L’evento è voluto essere un primo di tanti passi che porteranno a un cammino fatto di azioni concrete e solidali che faciliteranno l’integrazione di tanti immigrati che confidano in una città cordiale, traboccante d’amore per la propria comunità.

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